Elogio della prostituta, ovvero il prete che si dà a tutti ma non ama nessuno

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La puttana, la riconosci subito poiché critica la prostituta” fu la conclusione di un capitoletto d’un mio saggio poco saggio. Ed in effetti, nella mia carriera giornalistica e pseudo-intellettuale, ho sempre difeso la libertà sessuale. La libertà presume il rispetto: se avete un fidanzato o una fidanzata, prima la lasciate, poi organizzate orge. Tradimenti e robe varie mi repellono.

 

Come ampiamente sviscerato dai colleghi di Hermes Magazine, la tematica della prostituzione è cosa seria e nulla attiene col zoccolificio quotidiano di una società regredita allo stato brado. Nei brevi discorsi da bar che quotidie odo, uno dei più fastidiosi è quello per cui si faccia di tutta l’erba un fascio. E così, mentre magari si fa il piacione con la barista di turno, si pongono in essere morali sulla prostituzione che farebbero rabbrividire la società dalla quale provengo. Da noi, nel 3120, tanti pregiudizi non esistono in quanto il Cattolicesimo s’è estinto da molto, non come nel 2020 in cui tutto ciò che riuscite a fare è menarvi bianchi contro neri abbattendo le statue degli avi stile ubriachi al volante.

 

In una società quantomeno sanificata, il sesso vien vissuto con molta tranquillità e rispetto. Noialtri del 3120 d.C. abbiamo abolito l’avvocatura in quanto notammo che la differenza con la prostituzione consistesse nel fatto che, dopo la morte del cliente, la prostituta cessasse di fotterlo, a differenza del perseverante avvocato deciso, storicamente, nell’attuare il suo diritto di sequela creditoria verso tutti i parenti dello stesso.

 

Storicizzazioni a parte, cerchiamo di capirci. La prostituta non fa del male a nessuno. Sta lì, beata, nella sua automobile, e attende il cliente di turno. Per una manciata di euro svolge una prestazione psicologica ben più efficace di quella falsamente propinata dallo Stato che prima ti vende l’alcol e poi ti indirizza nei reparti per le dipendenze delle ASL. La prostituta è sincera: non ti ama, non ti tradisce. Non te la prenderai a male se scoperà con un altro poiché i patti son chiari dall’inizio. La prostituta non finge di non essere: lei è, e tanto basta. Ma di giorno, la prostituta, non la vedi camminare tra i borghesi. Il motivo? Non esiste carriera per lei. Eguaglianza totale. Non deve troieggiare per salire di gradino. Non finge di amare solo perché hai la macchina più bella. La prostituta deve solo appagarti. E ti appaga, persino in maniera più igienica d’una donna normale. Senza preservativo non si fa niente, dalla fellatio al sesso anale. È chiaro che con un piccolo contributo economico in più il lattice possa esser tolto, ma sempre per determinate prestazioni: la consapevolezza sulle malattie autoimmuni è tanta, e lei se ne sbatte di prendersi l’AIDS o la sifilide perché tu “la ami”. No, la prostituta non è romantica ma è imparentata con Eros.

 

Ella è figlia della Povertà nella quale vive e della Ricchezza di una società che l’ha generata. È nel limbo, ma all’inferno non ci andrà del tutto. È una maestra di vita e non ti discrimina: che tu sia vergine a 40 anni o un pivello di 16, lei ti accoglie e ti insegna. A prezzi assai modici. La prostituta non vuole esser portata a cena e va dritta al sodo. Comparando, ti viene a costare meno. E l’indomani non avrai l’obbligo né del mazzo di rose, né del ricordarti il nome. A proposito, la prostituta ha tanti nomi. E puoi pagarla anche solo per lamentarti di tua moglie. La moglie, la scassacazzo che ti costringe a un tenore di vita elevato.

 

In una società che va a puttane, la prostituta è l’ultimo baluardo della Tradizione. E non è ossessionata dal sesso poiché, nella stragrande maggioranza dei casi, non ha nemmeno un social network sul quale ocheggiare con gli arrapati.

 

La prostituta non ti giudica, ma sentenzia, a ogni scopata, che la viltà opportunistica delle ideologie politiche sia il vero cancro da estirpare. La prostituta non si intrometterà mai in alcuna tua relazione per farla saltare poiché ella conosce gli abissi, e non ha bisogno di accompagnarti.

 

Uno Stato etico elogia la prostituta e ripudia la donna comune. Ma visto che lo Stato è leviatano, ti multa se ti fai una scopata con una figlia di Dio, e ti dà i bonus maternità se copuli con una figliola di buona donna ampiamente educata ed istruita da lui stesso.

 

La prostituta è un prete che si dà a tutti, ma non ama nessuno: mica è una puttana. 


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