“In the End”: la biografia non ufficiale dell’umanità di Chester Bennington scritta da Rosanna Costantino

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Rosanna Costantino è un’autrice lucana, di Senise per essere precisi, che attraverso un viaggio di vent’anni nella vita del cantante, dell’uomo e della sua band: i Linkin Park, dei quali è cofondatore con Shinoda, ci racconta passioni, drammi, vita, demoni, sorrisi e anedotti del frontman Chester Bennington e del gruppo che ha tenuto sulle spalle una generazione intera negli anni ’90 e nei primi duemila. Tutto cio è stato reso possibile grazie alla pubblicazione del suo primo libro: In the end. Un’autobiografia non ufficiale di Chester Bennigton, edito da PubMe e dai curatori della collana Gli scrittori della porta accanto

In questo libro si parla di lui, di Chester, il quale è stato esempio, leggenda, punto di rifermento con  le sue canzoni, i suoi scream e la sua voce d’angelo per molti ragazzi che ancora oggi lo ricordano con una tenerezza e una forza assurde e infinite. Le sue vicissitudini personali hanno fatto da sfondo non solo al libro, ma anche alle sue stesse canzoni, ricche di contenuti e messaggi importanti che vengono raccontati in gran parte di queste pagine grazie a una perfetta traduzione di tutto quello che ha rappresentato la musica per Chester e i Linkin Park. Ma ora conosciamo questa meravigliosa autrice (alla quale va il mio grazie più grande per avermi concesso questa intervista). 

Ciao Rosanna, raccontaci un po’ di te, da dove vieni e che cosa fai nella vita?

Ciao, sono una mamma, una moglie, una giornalista pubblicista, una laureata in lettere e molto altro. In passato ho lavorato per anni in uno dei giornali locali più importanti della Basilicata. Attualmente faccio molte cose sempre nel campo della mia formazione professionale“.

Cosa ti ha avvicinato alla scrittura?

La scrittura è una delle cose che più amo al mondo, ma non avrei mai pensato che un giorno avrei pubblicato un libro. Era un sogno che non sapevo di avere“.

Cosa leggi di solito?

Adoro i gialli, i romanzi di avventura, i grandi classici, quelli non devono mai mancare in una libreria, e le poesie“.

Autori preferiti?

Da amante del brivido e degli enigmi, Agatha Christie la colloco in cima alle mie preferenze, ma mi fa impazzire anche la scrittura di Carlo Lucarelli, Massimo Carlotto, Niccolò Ammaniti, Gianni Rodari e tanti autori cosidetti ‘classici’ “.

In the end è il tuo primo libro?

Sì! In the end. Una biografia non ufficiale di Chester Bennington è il mio primo libro“.

Che rapporto hai con la musica?

Per me la musica è l’aria che respiro, la mia colonna vertebrale, la mia forza, la mia energia. Per me la musica è vita, la mia vita. È tutto. Io non vivo senza musica. La ascolterei anche nel sonno e dappertutto. Non esco mai senza cuffiette“.

In particolare, che rapporto hai con la musica dei Linkin Park?

La musica dei Linkin Park è il sangue che mi scorre nelle vene. Mi sono piaciuti dalla prima nota, ormai vent’anni fa. Mi è successo esattamente come successe a Chester la prima volta che ascoltò una demo degli allora Xero: quei suoni così innovativi hanno iniziato a scoppiettare nella mia testa, stregandomi all’istante. I testi, poi, raccontano di me meglio di quanto sia capace di farlo io stessa. E la voce di Chester mi dà i brividi ogni singola volta in cui la faccio risuonare nelle orecchie. Ormai è nella mia anima“.

Hai scelto di scrivere la biografia di Chester Bennigton, perché? Qual’ è stato il messaggio che volevi dare?

Mi sono svegliata un giorno di giugno 2020 e all’improvviso ho sentito il bisogno di buttare giù i mille pensieri che mi giravano per la testa. Non mi davano tregua. Vedevo pezzi e pezzi di libro già ben definiti e strutturati. Ho solo scritto ciò che sentivo dentro e ciò che avevo letto negli anni. Cercavo qualcosa in italiano che racchiudesse tutto ciò che era sparso per la rete e sulle riviste di magazine. Volevo raccontare la sua tragica ma anche straordinaria storia, sottolineando quanto non fosse solo una semplice rockstar. Quanto fosse amabile e amato e quanto ha lasciato al mondo. Volevo poi raccontare tutte le particolarità successe nella sua vita. A cominciare dal provino con i Linkin Park. Volevo farlo conoscere anche a chi non sa chi sia Chester Bennington. E ci sono riuscita“.

Hai scritto una storia vera ed una storia anche molto dolorosa, che cosa speri che resti di buono di tutto questo? Di tutta questa storia?

Spero che emerga la sua costante voglia di essere migliore, di combattere, di costruire qualcosa di bello nella vita, nonostante quelle sue ferite profonde ed estremamente dolorose. Lui mi ha insegnato questo. E mi ha insegnato a pretendere da me stessa sempre la versione migliore“.

Chi era per te Chester?

Era ed è un amico, un riparo, una catarsi. Rappresenta la mia parte più bella. Sono orgogliosa di lui e di tutto ciò che ha fatto e fa per me ogni giorno. Un artista versatile, una perla rara, la voce più straordinaria e particolare che abbia mai sentito, un essere umano adorabile e un’anima bellissima“.

Nel libro racconti molto di lui, partendo anche dalle canzoni. Qual è la canzone che più ti lega a lui?

Ce ne sono davvero tante. Su due piedi te ne dico due: Too Late con i Dead By Sunrise e Papercut. Nel libro volevo andare oltre la barriera linguistica e così le ho tradotte per renderle più immediate anche a chi non le conosce. E volevo rendere la lettura fluida e continua con le vicende di vita narrate“.

Cosa ne pensi del rapporto uomo-artista? Pensi che una vita possa influire sull’altra? Perché?

Penso che la forza di Chester sia questa connessione stretta tra l’artista e l’uomo. È l’autenticità che fa la differenza. Lui scriveva ciò che viveva sulla sua pelle ed è una forma vincente. È ciò su cui io ho messo il focus.
Ogni vita influisce e si interseca con altre, è il bello (e il brutto) dell’esistenza umana. La mia ha “incontrato” la sua, che mi ha fatto incontrare altre persone speciali, tra le quali gli editori di PubMe e i curatori della Collana Gli scrittori della porta accanto, che hanno amato fin da subito questa storia“.

Qual è la cosa che ti ha fatto più bene raccontare nel libro?

La sua parte divertente e gioiosa. Sono stata bene. Ma forse anche i passaggi più dolorosi, di fronte ai quali più volte ho dovuto bloccarmi per le troppe lacrime. Attraverso la sua totalità ho potuto affrontare tanti blocchi emotivi e ho sentito una connessione speciale con il suo spirito“.

Se la vita di Chester dovesse essere una canzone quale sarebbe?

Secondo me potrebbe essere Blackout: all’inizio violenta, cattiva, arrabbiata e sul finire di una dolcezza infinita“.

Se invece il tuo libro dovesse essere una canzone, quale sarebbe?

Sarebbe un concerto dei Linkin Park, dove ci si abbraccia, si piange, si ride, si riflette, si balla, si suda e si va a casa con il cuore gonfio di mille emozioni“.

Rosanna è una “soldier” e i “soldier”, ovvero il fandom dei Linkin Park, hanno una peculiarità, sopratutto dopo quanto è successo il 20 luglio del 2017, quello di aver ritrovato la parte umana e fragile del loro idolo, che sul palco si nascondeva tra uno scream e un salto, che fino a oggi è quello che è sempre stato: l’uomo. Con le sue paure, con le sue fragilità, con i suoi momenti più duri e quelli più felici. Chester era un uomo, con una storia non semplice alle spalle, che semplicemente aveva trovato nella musica la sua valvola di sfogo per poter incanalare tutte quelle emozioni contrastanti e disperate che spesso gli sfuggivano nella testa. Nei suoi testi parlava di tempi forti, eppure c’era sempre un messaggio, in quella musica, quel continuare ininterrottamente ad andare avanti. Le pagine del libro di Rossana scorrono tra le dita, e Chester pare essere ancora lì. Me l’ha fatto notare anche una ragazza, che l’ha divorato insieme a me. Chester resiste, tra le parole, le canzoni. E a resistere è proprio quel lato, quello che pochi conoscono e riconoscono esserci anche in una rockstar. Quello che solo Rosanna è riuscita a raccontarci. 

Consiglio questo libro a chi, come me, nelle canzoni dei Linkin Park si è sempre rifugiato, perché è come tornare tra le mura di casa, quando passi del tempo lontano. Ho potuto riabbracciare Chester, in questo libro, e potrò rifarlo ogni volta che ne vorrò riaprire qualche pagina. 


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