”Quando arriverà la primavera” di Franco Casadidio – recensione

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Franco Casadidio è uno scrittore umbro che da anni collabora con alcune riviste bavaresi. Da sempre appassionato delle bellezze della Germania, nel 2015 ha deciso di fare omaggio a questa terra producendo la sua prima opera letteraria.

 

Il libro

 

Quando arriverà la primavera è una raccolta che comprende cinque racconti ambientati a Monaco di Baviera, è composta da circa 130 pagine ed è stata pubblicata dalla casa editrice digitale goWare.Il tema centrale che tiene insieme la silloge è appunto l’ambientazione teutonica, ma gli aspetti comuni a tutte le storie sono molteplici, tra cui la narrazione della famiglia nelle sue diverse sfumature e gerarchie.L’opera presenta una certa continuità in quanto, sebbene i racconti siano apparentemente singole entità a sé stanti, lo stile dello scrittore rende la lettura piacevole, mentre il lessico particolarmente appropriato rende la narrazione fluida, capace di non fare subire il contraccolpo dato solitamente dal cambio di trama tra una storia e l’altra. Le cinque vicende, quindi, sebbene differenti tra loro, scivolano scorrevoli sotto i nostri occhi, rendendosi degne compagne di quarantena, in questo periodo strano e controverso. Sono episodi di vita comune, che intrattengono abilmente chi legge, senza nessuna pretesa di impartire una morale.

 

In “Il mercato di Maria’’ tutto ruota attorno alla storia di emigrazione della famiglia di una bella donna di mezz’età, che lavora a Viktualiemarkt, il mercato alimentare della capitale della Baviera. Attraverso la cronaca degli avvenimenti, è possibile immaginare il paesaggio innevato che contraddistingue la cittadina e fantasticare sui personaggi che le ruotano attorno.Nel secondo racconto, “La libertà di Stephan”, un anziano signore si vede costretto a elaborare il lutto per la moglie defunta e ad affrontare gli inconvenienti quotidiani che comporta il cambiamento di abitudini che segue una perdita dolorosa.Così anche per “Quando arriverà la primavera’’ e “Un giorno a settembre’: piccole realtà prendono forma attraverso le parole di Casadidio, attraverso descrizioni vivide e concrete. L’unico dubbio sorge, a mio avviso, rispetto alla caratterizzazione del personaggio di Mathias nell’ultimo racconto, “Una nuova vita’’: l’architetto, infatti, viene definito “una figura androgina’’ in quanto passa molto più tempo con i figli rispetto alla madre, come se ciò fosse una caratteristica esclusivamente delle donne e che, nel momento in cui è un uomo a occuparsene, lo rende automaticamente più “femminile’’. Nel complesso, però, quest’antologia ha suscitato in me interesse ed entusiasmo e credo davvero che meriti un plauso per le qualità riscontrate.


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