Anche noi abbiamo un Top Gun

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In uscita nelle sale internazionali Top Gun 2. Rivedremo il bellissimo Tom Cruise insieme a Miles Teller, Val Kilmer, Ed Harris e due new entry Jennifer Connelly e Jon Hamm. Brividi e azione faranno restare senza fiato gli spettatori.

 

Senza nulla togliere al Top Gun americano, anche noi, abbiamo avuto il nostro Top Gun e vorrei fartelo conoscere. Si Luigi Bonavolontà, classe 1941 nato a Marigliano in provincia di Napoli. Proviene da una famiglia di artisti, Giuseppe Bonavolontà fu musicista e compositore, Mariuccio Bonavolontà, in arte Mario Riva, tra i più grandi conduttori e attori degli anni 50-60. Poi arriva Goodwill, il nome d’arte di Luigi, che della famiglia acquisisce la scintilla della creatività che porterà alta nei cieli.

 

Goodwill fu uno dei piloti più amati e rispettati dall’Aeronautica Militare italiana. Pilotava i G91, gli aerei della pattuglia acrobatica, GLi F84 e gli F104, aerei non sicuri come quelli di oggi che all’epoca di morti ne fecero parecchi. Istruttore di volo e di tiro aria-aria aria-terra, fece parte del 101 gruppo CBR (caccia bombardieri ricognitori), dei Diavoli Rossi, il 14° Stormo, 156 gruppo, le Linci Alate e tanti altri. Fu istruttore in Libia, a Cervia, Foggia, Sardegna, Rimini e Galatina.

 

Goodwill giocava con le nuvole sfidando i limiti consentiti di sicurezza perché amava il brivido e superare se stesso. Le sue acrobazie sono riportate nei giornali dell’epoca quando oltrepassava i confini aria-terra. Se vedevi un areo caccia affiancarsi a un autobus per salutare l’amata del momento, oppure ombrelloni della Riviera Adriatica volare come palloncini per un volo radente, erano sempre opera di Goodwill, il Top Gun italiano

 

Esperto di volo rovescio, inseguimenti e manovre rischiose come Looping e Tonneaux, tanto da soprannominarlo anche Girmi, nota marca di frullatori dell’epoca. Era un pazzo con la testa sulle spalle, lui riusciva dove altri si sarebbero ammazzati e collezionava encomi proprio per la bravura e il coraggio durante situazioni di emergenza. Fu selezionato tra i tre migliori piloti italiani per un corso negli Usa con i Tornado e nel 1974 rientrò nei Best Hit 74, selezione dei migliori piloti italiani a rappresentare l’Italia in una competizione Nato.

 

 

Non c’è collega che non abbia un bel ricordo di lui, una parola fuori dal comune, un pensiero di commozione.

 

“Di poche parole ma sempre il primo ad impegnarsi e talvolta un po’ discolo nel senso che amava fare sempre acrobazia anche al di sotto dei limiti teorici, ma se lo poteva permettere, era molto bravo come pilota. I piloti bravi venivano definiti manici. Lui era un manico.” 

Renzo Scarso

 

“Senza tema di smentita uno dei migliori piloti che io abbia mai conosciuto.”

Gianni Amadio

 

A Termoli, in Molise, c’è un Club Ultravolo dedicato a Goodwill, che portò nel 1998 le Frecce Tricolori in paese. Fuori dall’ hangar puoi vedere il suo G91 in esposizione. I più grandi Top Gun al mondo sono stati e sono italiani, sono poco social e non se ne sente parlare perché sono riservati, ma ogni giorno rischiano la vita in nome del nostro Paese.

 

Spesso toglieva i gradi dalla divisa per dimostrare che i gradi per un pilota non contavano. Come diceva Goodwill “il pilota non lo vedi dai gradi, lo vedi cloche alla mano”.

 

Non so se i piloti dell’Aeronautica Militare guarderanno Top Gun 2, ma vorrei che gli amanti dell’aria conoscessero la storia dei piloti nazionali, di Goodwill, l’ufficiale gentiluomo dal vezzo per il pericolo e un gran signore nella vita privata.  

 


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