L'Umbria a tavola: pasta alla norcina

L’Umbria a tavola: pasta alla norcina

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Forse non tutti sanno che uno dei piatti tipici umbri più buoni è la pasta alla norcina, che ha al suo interno tutte le bontà che si possono trovare nella regione, a partire dal nome. Il termine norcina, infatti, deriva dalla “norcineria“, uno dei mestieri tipici di Norcia, la città natale di San Benedetto e dei maestri norcini i quali, da tempo immemore, macellano, lavorano e vendono la carne di maiale, per creare dei capolavori gastronomici.

Un’altra peculiarità del piatto è la presenza di un’annosa controversia che si lega ad esso: esistono infatti due versioni totalmente diverse della ricetta, entrambe legate alla tradizione ed entrambe molto gustose. Quindi, qual è la versione giusta? Qual è la versione più tradizionale? Ancora non c’è una ricetta vincitrice e, nel frattempo che una decisione sia presa, invito tutti ad assaggiare entrambi i piatti e decretare la propria pasta alla norcina preferita.

Le due versioni della pasta alla norcina

La prima versione è forse quella più diffusa nelle tavole odierne degli umbri. Il tipo di pasta più adatto a questa variante sono le penne rigate che verranno saltate con delle salsicce (meglio se originarie di Norcia), precedentemente sbriciolate e rosolate con dell’aglio e poi sfumate con un bicchiere di vino bianco secco, alle quali verrà aggiunta una salsa fatta con della ricotta fresca e del pecorino grattugiato, diluiti con dell’acqua di cottura. In chiusura, prima di servire, una bella spolverata di pepe macinato fresco. Nella versione più moderna, la ricotta viene sostituita dalla panna fresca e il pecorino viene aggiunto in chiusura, insieme al pepe. Il risultato è una pasta molto cremosa che ha una leggera nota di “arrostito” data dalla salsiccia; una golosità che piace davvero a tutti, soprattutto ai bambini.

La seconda versione, invece, è un po’ più complessa ed “adulta”: il formato di pasta più adatto in questo caso sono gli strangozzi (o umbricelli), una pasta lunga fatta di farina, acqua e sale, simile agli spaghetti ma più spessa (come quella in foto). Questa pasta verrà condita con una salsa al tartufo, dei funghi trifolati e la salsiccia sbriciolata. Il tutto viene saltato per far legare gli strangozzi agli altri ingredienti, creando qualcosa di sublime. 

Come ogni piatto tradizionale che si rispetti, ogni famiglia ha la sua ricetta che tramanda di generazione in generazione, ed ogni ricetta è un po’ diversa dalle altre, seppur di poco. Il mio consiglio è, se vi trovate in Umbria, di cercare una trattoria o un ristorante che servono piatti tipici per provare almeno una delle due versioni, perché ne vale davvero la pena!


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