Ciauliello: il piatto tipico di Eboli entra nei Prodotti Agroalimentari Tradizionali

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Da qualche giorno è arrivata una buona notizia: il Ciauliello, piatto tipico di Eboli, in provincia di Salerno, è entrato a far parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, portando la Campania a quota 552, tra piatti e prodotti enogastronomici tipici, presenti nella lista e confermandola al primo posto fra tutte le regioni italiane.

 

Ma cosa sono i Prodotti Agroalimentari Tradizionali? I P.A.T. sono prodotti o piatti enogastronomici tipici dei territori, inseriti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali in una lista che ha il compito di tutelare e promuovere le nostre eccellenze alimentari, sia nel nostro paese che all’estero. La lista, ad oggi, rappresenta più di 5000 prodotti che rappresentano la nostra penisola. 

 

Per chi non lo conoscesse invece, il Ciauliello (o ‘U Ciauliello in dialetto) è da sempre un “cibo della memoria” per le famiglie ebolitane, uno di quei piatti che fanno tornare alla mente nonne ed infanzia. È uno di quei piatti nati per necessità, in un tempo lontano, quando non esistevano ancora i congelatori per conservare gli alimenti. Attraverso alcuni procedimenti, un po’ desueti in tempi moderni, i nostri antenati potevano mangiare il cibo estivo, pieno di sali minerali e nutrienti importanti, anche durtante la stagione invernale. Il segreto stava nel far essiccare al sole tutti gli ingredienti necessari per poi poterli conservare per lungo tempo in giare o barattoli di vetro.

 

I protagonisti di questo splendido piatto sono i pomodori secchi, le zucchine essiccate, tipicamente tagliate a girandola, le olive nere asciugate al sole, l’aglio in camicia, della conserva di pomodoro, quella buona, olio extravergine d’oliva e origano fresco. Come si può subito notare, questo piatto è tutto a base vegetale e, proprio grazie a questa peculiarità, è un alimento estremamente nutriente anche se rimane molto leggero vista la mancanza di grassi animali. Si può considerare anche un piatto molto moderno, se contiamo quante persone abbracciano, ad oggi, l’ideologia vegan.

 

La ricetta per farlo è molto semplice: si mettono zucchine e pomodori in una ciotola d’acqua per farle reidratare. In una padella si scalda l’olio e si fa un po’ soffriggere l’aglio, rigorosamente in camicia (cioè non sbucciato), uno per commensale. Si aggiungono i pomodorini, le zucchine, le olive, la conserva di pomodoro, l’origano e un po’ d’acqua, quella in cui abbiamo fatto rinvenire le verdure. Si copre il tutto con un coperchio e si lascia stufare, a fuoco lento, fino a quando il sugo non si è ristretto. Per far risaltare al meglio questa pietanza, il consiglio è quello di consumarla sopra a delle fette di pane raffermo.

 

Possiamo quindi affermare che la lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali ha fatto un’altra volta centro, trovando un prodotto importante, da salvare e da far tornare in auge. 


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