La caponata: storia e tradizione

La caponata: storia e tradizione

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Uno dei piatti tipici della tradizione culinaria sicula è la caponata. Gustosa e dall’inconfondibile sapore agrodolce dato dallo zucchero e dall’aceto, è diffusa in tutto il Mediterraneo e consumata come contorno o antipasto.

Sull’etimologia del termine esistono varie scuole di pensiero. Per l’accortezza con la quale vengono sminuzzati gli ortaggi che la compongono, si pensa che possa derivare dal greco captos, cioè taglio. Da fonti popolari, invece, il termine caponata sembra risalire al “capone”, nome dialettale con cui ci si riferiva alla lampuga, un pesce dalla carne prelibata che era presente sulle tavole aristocratiche e che veniva servito con una salsa agrodolce. Essendo un pesce costoso, i popolani decisero di sostituirlo con le melanzane perché economiche, che divennero l’ingrediente essenziale di questa ricetta.

Della ricetta tradizionale, i cui ingredienti sono le melanzane fritte, la salsa di pomodoro, il sedano, la cipolla, le olive verdi e i capperi, ne esistono molte varianti.

Le ricette

La versione palermitana è la più semplice e classica. Grazie all’attività industriale avvita nel 1869 della famiglia Benpensante prima e dei fratelli Contorno poi, la caponata fu conosciuta in tutto il mondo. Raggiunse anche gli USA, dove veniva consumata principalmente dalle famiglie siciliane emigrate oltreoceano in cerca di fortuna. Sempre a Palermo è possibile assaggiarne un’altra variante, che aggiunge tocchetti di pesce spada fritto in omaggio alla tradizione dove il condimento agrodolce accompagna la lampuga.

La versione agrigentina prevede l’aggiunta dei peperoni, dell’uvetta passa e delle mandorle o pinoli. Sempre in questo territorio è possibile assaggiarne altre due varianti: la Ciancianese con i carciofi e la Bivona con le pesche locali e le pere. La ricetta trapanese è fedele alla tradizione e ne arricchisce il gusto aggiungendo le mandorle tostate.

La caponata catanese, invece, si discosta dall’originale per il nome, caponatina per il piccolo contenitore in cui veniva venduta, per l’assenza dell’agrodolce e per l’aggiunta delle patate. La ricetta messinese si presenta con un colore meno acceso a causa dell’assenza della salsa di pomodoro, sostituita  dal pomodoro pelato.

La caponata vanta il fatto di essere presente nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali siciliani ed è riconosciuta dal Ministero delle politiche agricole e alimentari. In ognuna delle ricette sparse in tutto il territorio si riscontrano odori e sapori tramandati dalle dominazioni passate, da quella greca a quella araba, da quella romana a quella francese. “Noi siciliani siamo gente piuttosto impegnativa: pensa alla caponata, un piatto unico che è una mescolanza di mille sapori. Non è significativo?”. Con queste parole la cantante catanese Carmen Consoli descrive le caratteristiche di un popolo dalle mille sfaccettature e che porta avanti, anche in cucina, la tradizione siciliana. 


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