L'eremo di Santa Giustina tra storia e natura

L’eremo di Santa Giustina tra storia e natura

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Fonte foto: Wikimedia commons

Molto spesso, per vari motivi, si ha bisogno di un posto sicuro in cui rifugiarsi per riscoprire il silenzio, l’armonia interiore e, di frequente, anche la propria dimensione religiosa aiutati da una guida spirituale.

Gli Eremi nascono nel medioevo e davano già allora, ospitalità ai viandanti che desideravano una separazione temporanea o, nel caso dei monaci, perdurante dal mondo esterno avvolgendosi nel silenzio, nella riflessione, nella preghiera e, in generale, nella pace.

Per molti può essere una fuga dalla vita frenetica e dai suoi tumulti, per altri coincide con la ricerca di se stessi attraverso la meditazione, l’orazione e la penitenza.

Ancora oggi questi luoghi sono ricercati da chi, in varie parti del mondo, vuole sperimentare e immergersi nel silenzio e nella pace.

L’Eremo di Santa Giustina

In Italia si trovano tantissime strutture, circa quattro mila, che ancora oggi offrono questo tipo di esperienza mistica, partendo dalla Valle D’Aosta fino ad arrivare in Sicilia.

La maggior parte di queste strutture  si trovano in luoghi impervi e strategici, ma, soprattutto, immersi nella natura incontaminata. Nella Val di Non, sul  fondo della gola della Noce si trova l’ Eremo di Santa Giustina. Purtroppo ormai non rimane più molto, solo alcuni resti della costruzione incastrata nella parete rocciosa.

La sua origine è molto antica ed era probabilmente un passaggio obbligato, antecedente alla costruzione di un ponte chiamato Alto che si trova a monte della diga e ormai sommerso dal Lago di Santa Giustina un bacino artificiale situato al centro della Val di Non in Trentino e alimentato principalmente dalle acque del torrente Noce.

Dalla fine del 1700 questo eremo venne abbandonato e ben presto cadde in rovina.

Per raggiungerlo bisogna scendere giù, nella gola, costeggiando la montagna, dopo alcuni scalini lo troviamo addossato alla parete all’interno di una grotta naturale.

Il paesaggio è davvero suggestivo e toglie il fiato dato il vertiginoso strapiombo e i muri dell’edificio in pietra che si confondono con le pareti rocciose della montagna.

Il silenzio, la pace e la natura tutt’intorno danno prova dell’esperienza unica e insolita che, coloro che nei tempi passati vi hanno potuto soggiornare, hanno avuto dormendo e godendo di queste montagne.

“E’ nel silenzio che parla la musica della natura.”

Anna Maria D’alò


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