Consonno: il fascino di un paese fantasma

Consonno: il fascino di un paese fantasma

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Ci troviamo a Consonno, una cittadina sul Monte di Brianza, frazione del Comune di Olginate in provincia di Lecco, che da città sfarzosa e luccicante si è trasformata in un borgo fantasma.

Un luogo che doveva essere l’ambizioso progetto di un eccentrico industriale brianzolo, il Conte Mario Bagno che, nel 1962 infatti, voleva trasformare questo piccolo borgo immerso tra il verde di prati e colline nella mecca del gioco e della perdizione. Via tutti gli abitanti, circa 300, giù i pochi edifici: un gruppo di case raggruppate attorno alla chiesa, il comune, l’osteria, l’unica bottega del paese. Largo alle slot machine. Nel progetto del ricco imprenditore erano presenti strutture che traevano ispirazione da tutto il mondo: un minareto con una galleria di negozi in stile arabeggiante, cannoni medioevali, sale da gioco e sale da ballo, sfingi egiziane, pagode cinesi, colonne doriche e un grande hotel di lusso. Il progetto prevedeva addirittura la costruzione di un circuito automobilistico. Venne anche spianata la collina di fronte al paese per migliorare la vista panoramica. Quest’ultima fu una mossa folle che segnerà il destino del parco dei divertimenti provocandone la distruzione.

L’imprenditore infatti, non aveva calcolato la forza della natura che, nel 1976, con una frana, isolò Consonno dal resto del mondo. E fu proprio così, che l’ex antico borgo che sognava di diventare la Las Vegas della Brianza si trasformò in una città fantasma.

Origini di Consonno

Le origini e la storia di Consonno sono molto antiche, infatti, le prime tracce della sua esistenza risalgono al 1085, anno in cui è datata una pergamena. La vita del borgo brianzolo è continuata tranquilla fino a quando fu acquistato dal Conte Mario Bagno che demolì le pietre del borgo per costruire un paese dei balocchi oggi diventato una Disneyland fantasma.

Leggende su Consonno

Si dice che in realtà la fine tragica di Consonno, era già stata annunciata da una profezia degli anziani abitanti del paese. Questa prevedeva che tutto sarebbe finito con la costruzione della sfinge egizia, che portò una sorta di maledizione. Si dice infatti che costruire o portare una sfinge lontano dal proprio luogo d’origine faccia ricadere una maledizione. Ma le leggende di Consonno non finiscono qui. Altre storie narrano che alcune sere d’inverno, nella nebbia si intravede la sagoma di un uomo. Questo probabilmente è il fantasma del Conte Bagni, condannato a vagare per Consonno.

Oggi

Di questo borgo, oggi, resta solo una chiesetta, la chiesa di San Maurizio, con l’annessa casa del cappellano e il cimitero. Per raggiungere questo luogo misterioso e inquietante si deve percorre una strada che attraversa un bosco. Ad un tratto ci si trova davanti una sbarra con un parcheggio. Da quel momento vi sembrerà di essere entrati in un futuristico paese abbandonato paragonabile all’ambientazione di un film horror. Le grandi installazioni, ormai arrugginite sono appese e invase dalla vegetazione. Fortunatamente, negli ultimi anni, grazie all’associazione formata dagli ex abitanti del paese, “gli Amici di Consonno”, il borgo sembra rinascere. L’associazione apre le porte della città ogni domenica o per eventi particolari. Il villaggio è aperto da Pasquetta a ottobre ed è stato allestito un punto di informazioni e un piccolo bar.


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