“Promising Young Woman”: recensione del film candidato agli Oscar

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Fonte immagine: myredcarpet.eu

Promising Young Woman (in italiano Una Donna Promettente) è il titolo di uno dei film candidati agli Oscar. Precisamente, è in lizza per le seguenti categorie: miglior film, migliore attrice protagonista per Carrey Mullingan, miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio.

La protagonista è una giovane donna di nome Cassie, interpretata per l’appunto da una straordinaria Carrey Mullingan, che studiava medicina all’università insieme alla sua migliore amica Nina. Entrambe lasciarono però l’università in seguito allo stupro proprio di Nina, la quale però non fu mai creduta. Da quel momento, Cassie è alla ricerca di vendetta nei confronti degli uomini che incrociano il suo cammino.

Promising Young Woman, però, è molto più di tutto ciò: è un film sulla cultura dello stupro, su quanto la cultura ne sia pregna, su quanto anche le donne stesse ne facciano parte, a causa di una misoginia interiorizzata causata da questa cultura stessa. Questa pellicola dimostra inoltre che si può benissimo parlare di stupro senza mostrarlo, spettacolarizzandolo in quel modo. Riesce ad essere crudo senza mostrare scene troppo esplicite. Un’altra cosa positiva è il non mostrare lo stupratore come un tipo sospetto e incappucciato che si nasconde nei vicoli di notte aspettando la propria preda, questo film mostra infatti la realtà dei fatti, che è molto più spaventosa: gli stupratori sono in realtà delle persone comuni, insospettabili, che possono sembrare dei ragazzi normali, se non buoni e simpatici. Per massimizzare questo tipo di rappresentazione, i personaggi negativi, femminili o maschili che siano, hanno volti familiari, attori che abbiamo visto in ruoli buffi, come ad esempio Max Greenfield, presente nella serie comica New Girl, o Alison Brie, presente nelle comedies Community e GLOW. Le persone pregne della cultura dello stupro non sono quindi degli outsider, delle persone ai lati della società, ma sono persone con visi familiari, che abbiamo già visto, che hanno vite normali e svolgono lavori normali.

Il titolo si rivolge alla protagonista Cassie, e va in contrasto a ciò che si dice spesso agli accusati di stupro: che erano dei ragazzi promettenti, con un brillante futuro rovinato da queste accuse. Ad essere promettenti, in questo caso, sono invece delle donne a cui è stata rovinata la vita da questi uomini.

Si tratta quindi di una pellicola di denuncia, che mostra la realtà di questo tipo di cultura in modo crudo e realistico, senza spettacolarizzarla e rilegarla ad un gruppo di oustiders. Gran parte della società è pregna, purtroppo in modo inconsapevole, della cultura dello stupro. Consiglio quindi vivamente la visione di questo film, di cui mi sono davvero innamorata.


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