“Parasite” non sarà un remake

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Fonte immagine: Wikipedia ©2019 Bong Joon-ho-CJ Entertainment, Universal Pictures, Barunson E&A

Il regista Adam McKay, forte del suo successo con la serie pluripremiata Succession, è tornato a parlare in questi giorni dell’altra serie che sta preparando, Parasite, tratta dal film sudcoreano omonimo del 2019. Prodotta da McKay con Bong Joon-ho, che del film originale è stato regista, il produttore statunitense sin da subito aveva specificato che la serie non sarebbe stata un adattamento in lingua inglese del film, né tantomeno un semplice remake. E proprio ora ha affermato che i lavori procedono spediti e si è lasciato andare a qualche altro dettaglio: “Ci stiamo prendendo il tempo che serve e ci stiamo divertendo, ha affermato, abbiamo appena formato un’incredibile writer’s room. Ho delineato la trama della serie con Bong durante la quarantena, con lui che supervisionava il progetto. L’adattamento, ha aggiunto, sarà ambientato nello stesso universo del film ma non racconterà la stessa storia.” Potrebbe sembrare una cosa da poco, ma il fatto che la storia prosegua conferisce una visione del tutto particolare al progetto: non bisogna dimenticare che il primo è un film coreano, di taglio orientale, mentre la seconda sarà una serie tipicamente americana. È una serie originale, ha spiegato. È nello stesso universo del film, ma è una storia originale che accade nello stesso mondo. Tale affermazione è del resto in linea con le informazioni che lo stesso regista originale aveva lasciato circolare già a gennaio 2020, quando, prima ancora che l’opera entrasse nella storia dei premi (Palma d’oro al Festival di Cannes 2019, miglior film in lingua straniera ai Golden Globe 2020, Oscar per il miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura originale e miglior film internazionale, David di Donatello per il miglior film straniero, Miglior Film della National Society of Film Critics, diventando in quasi tutti questi casi la prima pellicola sudcoreana ad aggiudicarsi tali premi), annunciò di aver iniziato a collaborare con il produttore Adam McKay e con HBO per sviluppare una serie tv basata sul suo stesso film (fu proprio il trionfo agli Oscar a rendere sempre più concreto il progetto). In tale occasione Bong aveva chiaramente affermato che il film di due ore non incorporava proprio tutte le idee che aveva per la storia, e che esse avrebbero dunque potuto alimentare la miniserie per creare quello che all’epoca definì un film di sei ore. Si tratta probabilmente di un primato anche in tal senso: non ci risulta che sia mai stato creato un universo narrativo con tagli narrativi così profondamente differenti.

Non ci resta che attendere fiduciosi.


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