Antonino De Simone: l'azienda che diffonde dal 1830 la bellezza del corallo nel mondo

Antonino De Simone: l’azienda che diffonde dal 1830 la bellezza del corallo nel mondo

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A Torre del Greco, nella patria della lavorazione del corallo, esiste dal 1830 l’azienda Antonino De Simone srl. Un’azienda che prendendo spunto dalla tradizione della lavorazione del corallo s’impegna ogni giorno non solo a conquistare quote di mercato ma anche a trasmettere e diffondere l’amore per il corallo e la sua storia. Abbiamo deciso di raccontarvi questa realtà con Gioia De Simone, la donna che oggi, insieme al cugino Michele Palomba, dirige l’azienda.

Partiamo con questa intervista parlando delle origini della Antonino De Simone srl, un’azienda che è stata premiata da Unioncamere, l’8 giugno del 2011, come una delle 150 imprese storiche d’Italia. Ci raccontate come è nata nel lontano 1830?

“In realtà l’azienda è stata fondata nel 1830, ma i nostri avi lavoravano il corallo già da qualche decennio prima. Torre del Greco fin dal 1400 era un paese di pescatori che si dedicavano alla pesca del corallo nel mar Mediterraneo. Quando ritornavano a Torre del Greco vendevano il corallo grezzo che veniva poi lavorato nelle allora Capitali del Corallo: Trapani, Livorno, Genova e Marsiglia. Solo nel 1805 un marsigliese, Paolo Bartolomeo Martin, decise di aprire a Torre del Greco la prima fabbrica di lavorazione del corallo. Fu qui che probabilmente anche un nostro avo, Antonino De Simone, iniziò ad apprendere la lavorazione del corallo, per poi fondare la sua azienda nel 1830.”

L’amore e la ricerca sul corallo, la sua storia e le tecniche di lavorazione hanno guidato la ricerca di Antonino De Simone. Del museo parleremo sicuramente dopo, ma prima ancora di trasformare questo suo sapere in un museo, qual è stato il contributo che questa ricerca ha portato nella vostra azienda? Come è cambiata?

“Sicuramente il rapporto con la tradizione e il passato è stata una fonte d’ispirazione e ha arricchito il nostro lavoro di molti significati. I gioielli etnici ad esempio sono sempre stati considerati un elemento di protezione per chi li indossa. Al corallo in particolare è associato un potere apotropaico e la cosa più strabiliante è che questa credenza è riconosciuta a livello trasversale in tutti i popoli, dai Cinesi ai Nativi d’America, dall’India all’Europa. Questo ha arricchito la nostra consapevolezza della bellezza del nostro lavoro.”

E arriviamo dunque all’aspetto più particolare della vostra azienda, che non è solo orientata al commercio, ma anche alla diffusione della cultura del corallo. Antonino De Simone, suo padre, anche conosciuto come Nino De Simone, è stato l’ideatore del museo del corallo e il fautore della mostra “Le vie del corallo”. Come mai questa scelta? Cosa vuol dire per la Antonino De Simone srl contribuire a diffondere la cultura dell’artigianato artistico corallo?

“Le mostre “Le vie del corallo” sono state organizzate su iniziativa di mio padre, in qualità di Presidente della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco. Come azienda noi abbiamo contribuito prestando alcuni gioielli antichi.

“In azienda invece abbiamo il museo permanente del corallo. La collezione di questi reperti è iniziata quando i miei genitori, durante un viaggio, trovarono una collana marocchina realizzata in corallo. Mio padre notò che un pezzo di corallo della collana era tagliato secondo una tecnica usata all’interno del laboratorio del nonno, quando lui era piccolo. Pensò che quindi quella collana forse poteva essere stata tagliata proprio qui a Torre del Greco. Questo pensiero lo affascinò e così nacque l’idea di collezionare gioielli antichi con corallo e di diffondere la conoscenza della diffusione della passione per il corallo, prima con le mostre “Le vie del corallo” e poi con il museo presente in azienda che oggi conta più di 300 gioielli antichi.

Oggi a curare il museo, accogliere i giovani, gli appassionati, gli studiosi e raccontare loro la storia del corallo fa parte della nostra responsabilità sociale. L’obiettivo è quello di diffondere la conoscenza dell’arte della lavorazione del corallo e dare lustro ai meravigliosi gioielli etnici che hanno tanto da raccontarci. Negli ultimi tempi sentiamo molto la mancanza dei bambini e dei giovani che ogni anno venivano a visitare il museo, così abbiamo deciso di andare noi dai visitatori e raccontare i gioielli, tramite i social, con un appuntamento settimanale. Ogni lunedi racconteremo la storia che si cela dietro ai reperti del nostro prezioso museo del corallo.”

E i giovani come rispondono a queste iniziative? Che rapporto avete con loro? La tradizione del corallo e della loro lavorazione artigianale ha radici storiche, legate alla tradizione della popolazione di Torre del Greco. Ci sono giovani interessati a raccogliere questa tradizione per continuarla? E voi cosa fate per farla restare in vita?

“I giovani sono sempre ben accolti in azienda, ecco perché collaboriamo sempre con le scuole del territorio, in particolare con l’istituto d’arte di Torre del Greco, ma anche con iniziative di formazione di alternanza-scuola lavoro, per dare ai giovani studenti l’opportunità di essere in contatto con materiale pregiato. Lo scorso 2019 uno studente ci ha detto che il suo sogno era quello di aprire un’azienda come questa. Non poteva darci soddisfazione più grande. E’ il segno che non solo sappiamo parlare ai giovani ma anche ispirarli.”

In effetti voi siete una delle aziende che pur essendosi ingrandita e pur essendo in vita da oltre 150 anni, avete deciso di non spostarvi ma di restare a Torre Del Greco. Da cosa dipende questa scelta? Che rapporto c’è con il territorio?

“Come produttori di corallo siamo naturalmente ancora legati al territorio. Ma ora, con la possibilità di aprire il nostro showroom virtuale, possiamo dire di essere ancora più presenti sui mercati internazionali, considerando che già l’80% del fatturato è basato sull’esportazione. Per quanto riguarda invece la vendita al dettaglio non è escluso che in futuro possiamo aprire altri negozi in Italia con il nostro brand. Negli ultimi tempi infatti la Antonino De Simone srl non è più solo un grossista e produttore di semilavorati, che rivende ai più noti marchi di gioielleria, ma un brand che può vantare già intere collezioni molto apprezzate.”

Parlando appunto del vostro brand, se doveste rappresentare la vostra azienda con due dei vostri gioielli, quali sarebbero quelli che più rappresentano la vostra azienda, e perché?

“Per noi i migliori giudici sono i nostri clienti, per cui se dovessi scegliere due collezioni che ci rappresentano, sceglierei le best seller: la collezione fantasy e la trame di corallo. Entrambe le collezioni sono realizzate da artigiani esperti che hanno rielaborato antiche tecniche di lavorazione.”

Sul vostro sito infatti dite: “ci proponiamo di avvicinare la tradizione all’innovazione”. In che modo? Come è cambiato il lavoro dell’artigiano del corallo oggi?

“Le tecniche di produzione sono diverse. Oggi riusciamo ad essere assolutamente precisi con lavorazioni in cnc, per cui affianchiamo alle tradizionali tecniche artigianali realizzazioni sicuramente più complesse ed elaborate.”

Leggendo il vostro sito sottolineate che fate un uso etico del corallo. Essendo diventato sempre più importante salvaguardare il nostro ambiente, i clienti potrebbero pensare che indossare un vostro gioiello potrebbe in qualche modo danneggiare l’ambiente. Mentre leggendo con attenzione abbiamo visto che il corallo che utilizzate è pescato secondo norme che ne permettono la sostenibilità. Ce ne parlate?

“Noi che amiamo il corallo siamo pienamente consapevoli dell’importanza di un uso sostenibile della risorsa. Oggi la pesca del corallo è rigidamente disciplinata da una legge che ne assicura la sostenibilità e la tracciabilità. I coralli di barriera o superficie, non sono lavorabili, sia perché protetti ma anche perché friabili e quindi non adatti, non vanno confusi, quindi, con i coralli preziosi di profondità utilizzati in gioielleria.”

Facciamo un passo indietro per tornare al presente e alla situazione difficile che tutti stiamo vivendo. Nino De Simone, suo padre, è stato anche il promotore di Assocoral, la rete che unisce le aziende torresi che lavorano il corallo. Che rapporto avete con i vostri competitor? Cosa significa per voi condividere con altri la diffusione della tradizione della lavorazione del corallo?

“Mio padre è stato tra i fondatori di Assocoral, e io da lui ho ereditato il senso dell’importanza dell’associazionismo. Solo uniti possiamo far sentire la nostra voce, affrontare i grandi problemi edare forza ai nostri grandi progetti.”

A chi ancora oggi non ha mai acquistato un gioiello di corallo, cosa volete dire? Qual è a vostro avviso è il must have che ogni donna dovrebbe avere?

Le rispondo citando Joseph Roth autore de “Il Mercante di Coralli”:

“I coralli li portano tutti, ricchi e poveri, elevano chi sta in basso e adornano chi sta in alto. Si possono portare di mattina, a mezzogiorno, di sera e la notte, (…) quando si lavora e quando si riposa, in tempi lieti e tristi.”


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