2 giugno: riapre il Parco Reale della Reggia di Caserta

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Per molti il lockdown è stato interpretato come una metafora della vita che spesso ci sorprende con momenti bui, introspettivi e dove diventa impellente il bisogno di fermarsi a riflettere. Uscire da questo periodo è dunque una sorta di rinascita, il cominciare a vivere più maturi e consapevoli di quello che si ha e ciò che si vuole. La quarantena ci ha insegnato il valore del tempo, degli affetti, del contatto, ma in moltissimi ha infuso una grandissima voglia di stare all’aria aperta per godersi tutto quel tempo che ci è stato imposto di vivere fra le mura domestiche. Complice anche l’inizio della bella stagione, ogni scusa è buona per uscire e godersi parchi, boschi, spiagge e strade e respirare (sempre muniti di mascherina, s’intende) aria fresca.

 

In questo clima di nuovi inizi, riapre il 2 giugno anche il Parco Reale della Reggia di Caserta, che è pronto ad accogliere i visitatori tra le sue meraviglie. Il parco sarà aperto dalle 8.30 alle 19, con ultimo ingresso alle 18, e il giardino inglese dalle 8.30 alle 18, con ultimo ingresso alle 17. Dal 17 giugno poi saranno riaperti anche gli Appartamenti Reali che prima del Covid erano stati interessati da lavori di ristrutturazione poi posticipati e non ancora terminati. L’ingresso è solo su prenotazione online e gli accessi saranno contingentati per numero e fasce orarie con un massimo di 30 persone ogni quindici minuti, per garantire il pieno rispetto delle norme di contenimento dell’epidemia. La prenotazione coinvolgerà tutti, anche gli abbonati e gli aventi diritto ad agevolazioni e gratuità: una prima fase difficile ma necessaria per studiare il metodo migliore per coniugare la voglia d’arte con la situazione sanitaria.

 

L’ingresso al Parco Reale della Reggia di Caserta sarà da corso Giannone: lì i visitatori saranno controllati da termoscanner e sistemi automatizzati e saranno messi a disposizione tutti i dispositivi igienizzanti. ai visitatori è richiesto di indossare la mascherina e mantenere le distanze di sicurezza.

 

Il Parco Reale della Reggia di Caserta

 

Limitandoci a parlare solo del Parco Reale della Reggia di Caserta lo potremmo definire, sinteticamente, un’opera di 123 ettari sul verde. Per entrare appena nel dettaglio, un’opera d’arte che mescola architettura, prospettiva, arte botanica, arte museale e storia in cui il visitatore, lo spettatore, si può immergere per viverla a tutto tondo. 

 

Il Parco Reale fu commissionato dei sovrani partenopei all’architetto Luigi Vanvitelli che propose loro un progetto di ispirazione alle grandi residenze europee e che sapesse mescolare il gusto classico del giardino all’italiana alle nuove tecnologie introdotte da Versailles. Un’opera immensa e senza eguali che ha introdotto innovazioni mai viste prima come l’effetto cannocchiale, ideato dal Vanvitelli, che permetteva di avere una visuale retta e a perdita d’occhio sull’intero parco partendo dalle gallerie della reggia.

 

I lavori per la realizzazione del parco iniziarono nel 1753 contestualmente alla costruzione dell’acquedotto Carolino, che avrebbe dotato il parco di tutta l’acqua necessaria per vasche e fontane. Come spesso è accaduto in passato, opere di una tale mole venivano iniziate da un maestro che però non riusciva a vederne il compimento dato che i lavori si protraevano per decenni: alla morte di Vanvitelli nel 1773 il figlio Carlo proseguì l’opera dopo quattro anni di fermo, semplificando il progetto pur rimanendone fedele. Si proseguì con la realizzazione alternata di fontane, bacini d’acqua, prati e cascate a perdita d’occhio per oltre 3,3 chilometri.

 

Oltre che per le magnificenze architettoniche e artistiche, nel parco ci si può soffermare ad ammirare le diversità botaniche e acquatiche con piante e specie animali provenienti da tutto il globo che conferivano, oggi come allora, magnificenza all’insieme.

 

Giardino all’italiana e giardino all’inglese: due opere d’arte botanica

 

Nella vastità del Parco Reale della Reggia di Caserta convivono due tipologie di giardini, entrambi molto in voga e amati agli inizi dell’800, realizzati per accondiscendere entrambi i reali. Il giardino all’italiana è per definizione uno spazio verde dove la suddivisione geometrica è il leitmotiv. Qui hanno sede vasche, fontane, zone boschive e distese verdi realizzate per far dilettare l’allora bambino re Ferdinando IV in finte battaglie navali o terrestri o esercitazioni di caccia. In questa parte del parco si trovavano anche le peschiere, le vasche dove si allevavano i pesci da servire poi alla tavola reale. Questa area di gioco ed esercitazioni venne poi modificata in giardini a partire dal 1819, modificando il progetto iniziale del complesso.

 

Di diversa concezione era invece il giardino inglese, che abbandonava la rigidità della geometria lasciando libera crescita  alla natura creando l’effetto di “disordine naturale”, senza però dimenticare l’armonia che doveva avere l’insieme. Questo giardino fu fortemente voluto dalla regina Maria Carolina d’Asburgo Lorena, moglie di Ferdinando IV, che seguendo la moda dei tempi chiese a John Andrea Graefer, botanico che godeva di grandissima fama, di occuparsi della realizzazione del giardino. Un giardino che dovesse rispettare i canoni del romanticismo senza dimenticare i colpi di scena tanto cari a corte. I lavori di questa parte del parco iniziarono nel 1786: vennero realizzate fontane, vasche e vennero piantate specie botaniche il cui effetto d’insieme diede risultati superbi.

 

Dal 2 giugno la Reggia di Caserta aspetta i suoi visitatori

 

Appuntamento dunque al 2 giugno. Di seguito vi lasciamo i riferimenti utili per la prenotazione. Ricordiamo che le regole di ingresso potrebbero cambiare nel corso delle prossime settimane.

 

Prenotazione ingresso Parco Reale Reggia di Caserta: link
Orario Parco Reale: dalle 8.30 alle 18, ultimo ingresso ore 18.
Giardino inglese: dalle 8.30 alle 18, ultimo ingresso ore 17.


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